Questa lettera ? stata inviata, la scorsa notte, alla redazione di Report - RAI 3. Se ricevete questa lettera, significa che il vostro indirizzo e-mail ? inserito nella mailing-list dei laboratori iXem del Politecnico di Torino. Mi scuso con le persone che potrebbero essere non interessate all'argomento. Cordiali saluti Daniele Trinchero
Gentile Dott.ssa Gabanelli, Sono uno dei tanti italiani che la seguono con continuit? e che affidano ai suoi (troppo pochi) servizi giornalistici la possibilit? di conoscere fatti troppo spesso trascurati.
Per questo motivo, la ringrazio per i tanti, innumerevoli documenti che lei ha proposto negli anni.
Sono anche un docente del Politecnico di Torino, dove ho la responsabilit? di un laboratorio di ricerca specializzato, soprattutto, nello studio delle tecnologie WIRELESS e tra le altre cose nell'applicazione di tali tecnologie nel campo sociale.
Sono infine, in virt? delle mie competenze e dell'esperienza pregressa, coordinatore della Gruppo di Lavoro (GdL) del Comitato Elettrotecnico Nazionale (CEI) incaricato di redigere la norma tecnica per il controllo delle emissioni da apparecchiature WiFi.
Tenga conto che il CEI ha chiamato come Coordinatore un universitario, proprio per ottenere un documento al di sopra delle parti e indipendente.
Da ultimo, sono stato per anni attivo nella ricerca sulle fonti di elettrosmog, e posso con soddisfazione asserire che tutti i risultati a cui sono giunto sono stati ottenuti in modo indipendente e senza alcun condizionamento da terzi.
Per tutti questi motivi, questa sera ritengo importante scriverle questa lettera.
Gliela scrivo in forma istituzionale, un po' come docente del Politecnico di Torino, un po' per l'esperienza che mi deriva come Coordinatore del GdL, ma anche un po' in forma personale.
Qeusta sera ho seguito con cura il servizio derivato dalla BBC, relativo alle apparecchiature WiFi.
Premetto che io sono un ingegnere e non un medico, e fin dagli inizi della mia attivit? professionale ho sempre rifiutato di prendere posizione sul fronte della tutela della salute.
Non mi fraintenda, non voglio dire che non sono mai stato attento alle problematiche della tutela della salute. Anzi, direi l'opposto.
Non per nulla per anni ho collaborato con le associazioni dei consumatori sul fronte della tutela dei cittadini e dell'abbattimento delle emissioni: Codacons, Legambiente solo per dirne alcune.
Per? ho cercato sempre di rimanere con rigore intellettuale all'interno del mio campo di competenze, senza mai prevaricarle.
Per questo motivo mi limito ad osservare, leggere e farmi commentare da ricercatori (medici) pi? esperti di me i risultati scientifici relativi agli studi di impatto sulla salute.
Mi permetto invece di intervenire in un dibattito, se questo coinvolge aspetti di tipo tecnico, ingegneristico o fisico.
Il fatto ? che, dal punto di vista esclusivamente ingegneristico, quel servizio contiene parecchie inesattezze.
Ripeto, non parlo degli aspetti relativi alla tutela della salute, ma degli aspetti "tecnici".
Pi? qualcosa altro che riguarda in generale la politica della ricerca.
In primo luogo non funziona il parallelismo tra telefonia cellulare e apparecchiature WiFi, il criterio con cui il servizio li pone sullo stesso piano non ? fondato tecnicamente e la cosa pu? essere dimostrata con semplicit?.
Se vuole, potr? trasmetterle documentazione grafica a supporto. In secondo luogo il servizio evidenzia i risultati di alcune misurazioni.
La tecnica di misura mostrata nel servizio, cos? come ? stata ripresa, ? profondamente sbagliata, sia nella scelta dello strumento che nel modo di utilizzarlo.
Anche questo aspetto pu? essere semplicemente e facilmente dimostrato. In terzo luogo si pone l'accento sul WiFi come un "sistema di business" per le grandi compagnie telefoniche.
Non ? proprio cos?. Il mio gruppo di ricerca ha dimostrato che la tecnologia wireless, se utilizzata in modo corretto, rappresenta l'unica soluzione attualmente disponibile per portare la tecnologia di Internet, e quindi in qualche modo la civilt?, in primo luogo nei paesi del Terzo Mondo, ma anche nelle aree periferiche del nostro paese (parlo delle aree di montagna), che per tanti versi sono tagliate fuori da ogni forma di sviluppo e di crescita culturale rispetto alla citt?.
E in quelle realt? le soluzioni basate su fibra ottica (o cavo) sono impraticabili, a causa dei costi ma anche della necessit? di manodopera specializzata. Anche in questo caso posso mostrarle alcuni risultati notevoli.
Infine, ma qui chi le scrive ? il ricercatore, in una veste sicuramente meno istituzionale, non trovo corretta la considerazione per cui l'attivit? scientifica di uno scienziato che abbia lavorato o andr? a lavorare in futuro per una ditta privata non sia adeguata o paragonabile a quella dei "puristi" che sono sempre stati in Accademia.
Dico questo, anche se io non ho mai lavorato per una ditta privata (e conoscendomi bene non ci lavorer? mai) e non ho mai condizionato i miei studi a finanziamenti da aziende esterne.
Lo dico perch? credo fortemente che la produzione scientifica di un ricercatore sia giudicata dai fatti, cio? dalle proprie pubblicazioni, che sono per l'appunto pubbliche e quindi contestabili puntualmente, ma mai in modo aprioristico e solo sulla base di preconcetti.
E questo mi pare un principio democratico assoluto ed incontrovertibile.
Sicuramente io sono pro-wireless, direi un acceso fautore della tecnologia senza fili.
Basti pensare che il motto del laboratorio di cui ho la responsabilit? ?:
"Wireless anywhere, anyhow, anytime for anybody"
Se ha modo di spendere qualche minuto, sul sitohttp://www.iXem.polito.it/index_e.htm potr? apprezzare come la tecnologia Wireless possa esser utilizzata per finalit? diverse, soprattutto sociali, rispetto a quelle di business.
Quel motto ? ovviamente una provocazione, legata soprattutto al fatto che credo fermamente che al momento la tecnologia wireless rappresenti l'unica soluzione economicamente sostenibile per la distribuzione di Internet e l'informatizzazione del Terzo Mondo.
Ma soprattutto per la realizzazione di quelle dorsali di comunicazione che in Africa o in Sud America non vengono costruite per mancanza di denaro, ma anche per corruzione e inefficienza politica.
Da anni mi batto perch? si faccia un utilizzo adeguato e consapevole della tecnologia Wireless, che si adottino criteri adeguati per il posizionamento e l'utilizzo delle apparecchiature.
Perch? si perseguano le forme di pirateria che spesso, in barba ai controlli e alle limitazioni imposti dalla normativa nazionale e internazionale, portano alla costruzione di reti fuori norma o non rispettose dei parametri di emissione.
Ma anche per il riconoscimento della bont? della tecnologia, di un utilizzo intelligente ed adeguato, del suo sfruttamento per migliorare, in modo compatibile, le condizioni di vita dei cittadini, qualunque sia il mondo a cui essi appartengono.
Mi sembra che un servizio come quello di stasera, che mescola la telefonia mobile con le apparecchiature Wireless, che non introduce una classificazione chiara dei sistemi e delle caratteristiche degli stessi, che lancia un allarme generalizzato e non circostanziato (dal punto di vista ingegneristico), rischi appunto di generare nel pubblico un'avversione aprioristica.
Da quanto ho visto nel recente passato, l'atteggiamento conseguente ? un rifiuto incondizionato.
Del quale giova solo chi si pu? permettere il menefreghismo delle leggi e delle prescrizioni normative.
I pirati, per l'appunto. Che continuerebbero ad utilizzare i propri impianti. Anzi, diminuendo i concorrenti, potrebbero aumentare le proprie emissioni.
E questo ? proprio ci? contro cui, da indipendente e promotore della tecnologia come strumento di progresso, emancipazione e accrescimento culturale prima e solo una volta asservito questo compito, anche come strumento di business, mi sono sempre battuto.
Spero che lei abbia modo di capire ed apprezzare i contenuti di questa lettera.Il mio apprezzamento alla sua produzione giornalistica ? stato sempre incondizionato e lo ? tuttora, e proprio per questo le chiedo di fare una piccola riflessione personale su questi punti.
Grazie per aver dedicato il suo tempo a questa lettura.
Cordiali saluti Daniele Trinchero
Daniele Trinchero
?iXem LabsPolitecnico di Torino
http://www.iXem.polito.it/index_e.htm ? IEEE Member and SCA Member